martedì 3 marzo 2015

Xera, la ragazza con la spada (pag. 134)

Il suono delle gocce che s’infrangevano sulla roccia divenne una sorta di melodia che, fusa con il respiro e il martellare del cuore di Reilhan, resero l’antro meno tetro. Xera aveva gli occhi chiusi, sebbene non vi fosse molta differenza a causa della fitta oscurità. Il Novizio, infatti, aveva deciso di interrompere l’immissione di potere per dosare le forze. La guerriera, stretta tra le braccia dell’amico, si ritrovò a pensare a sua madre e a come avrebbe reagito, se si fosse ritrovata nella medesima situazione. Non volendo, le sfuggì un sorriso. <<Stai bene?>> domandò il curatore, <<Sì, pensavo a mia madre>> confessò, <<Credo sia normale ripensare ai propri cari, quando si è in difficoltà>> rispose il ragazzo sospirando. Benché il buio le impedisse di vederne il volto, Xera percepì la tristezza di Reilhan. <<Tu invece a chi pensi?>> domandò con titubanza <<Nelle situazioni di pericolo intendi?>>, <<Sì!> asserì la guerriera, <<A mio padre! Ai suoi insegnamenti, alle parole d’incoraggiamento che ha sempre dispensato. Anche se non abbiamo un vincolo di sangue, il nostro rapporto non ha nulla da invidiare a quello degli altri>> spiegò. Il suo cuore iniziò a battere più in fretta e Xera comprese che l’argomento lo aveva irritato. <<Non ho conosciuto mio padre>> affermò la giovane leva <<è stato ucciso poco prima che nascessi. Da allora ci siamo state soltanto io, mia madre … e gli stupidi Yak. Non ne ho mai avvertito la mancanza ... credo ... però ora mi chiedo come sarebbe stata la mia vita, se fossi stata cresciuta da entrambi. Chissà, magari adesso sarei una donzella gentile ed educata come Elesya>> Xera rise e rinfrancò il curatore. 

<<Non ci giurerei!>> ribatté lui <<Inoltre Elesya non è poi tanto gentile, anche lei possiede un lato oscuro>>. Xera corrugò la fronte <<Hai ragione, è cambiata a causa di Nephes>> mormorò sospirando. <<Dubito sia la sola spiegazione, penso invece che una certa “testa calda” l’abbia influenzata negativamente>> Il Novizio finse di rammaricarsi <<Povera fanciulla! Era così pura e a modo>>. Xera di dimenò tra le braccia del ragazzo che, per impedirle di reagire, strinse ancor più la presa. <<Lasciami andare!>> esclamò la guerriera furente, <<Non ci penso proprio, non voglio che tu distrugga altre pareti. La nostra situazione è già abbastanza critica>> ribatté. Xera smise di ribellarsi e Reilhan di stringere. <<Resta buona adesso>> le ordinò con il volto compiaciuto. <<Rei?>> la ragazza sollevò il capo tentando di scorgere qualcosa tra le tenebre, ma invano. <<Dimmi!>>, <<Pensi che ci troveranno?>> la voce della leva era diventata più flebile, <<Ne sono certo>> asserì, <<Io sono molto stanca>> ribatté Xera chiudendo gli occhi, <<Non ti azzardare a dormire>> disse mettendola in guardia. Reilhan sollevò il corpo della guerriera affinché i loro volti fossero abbastanza vicini <<Dico a te, apri gli occhi e resisti. Se ti addormenti, smetterò di essere un uomo rispettoso>> la provocò ma la ragazza non ebbe la reazione sperata. <<Sono stanca Rei, sono così stanca>> ripeté a stento, accasciandosi tra le braccia del compagno. <<Xera!>> il Novizio invocò il suo nome diverse volte ma anche lui iniziò ad avvertire lo stesso torpore. 

Le forze pian piano scemarono e le palpebre si fecero sempre più pesanti. Messo alle strette, Reilhan provò a concentrarsi ma la mancanza d’aria glielo impedì. In un ultimo gesto disperato, sollevò di nuovo il corpo dell'amica, raccolse la poca aria che aveva nei polmoni e accostate le labbra, le infuse il suo respiro. <<Non era così che lo avevo immaginato!>> mormorò poco prima di perdere i sensi. 
Un tonfo fece vibrare le pareti rocciose, il primo di una lunga serie che sgretolarono la barriera di pietra e fango. Uno spiraglio di luce color malva penetrò l’oscurità, permettendo all'aria di riconquistare l’antro. Xera incominciò a tossire, mentre Reilhan non ebbe alcuna reazione. <<Xera, Rei … state bene?>> Elesya si fece largo tra i detriti, seguita da Dereth che cingeva il Maglio con entrambe le mani. <<Ely ... >> rispose la ragazza con il respiro affaticato. Elesya evocò due catene d’argento che circondarono i fianchi dei malcapitati, poi lentamente li condusse al di fuori della loro prigione. Xera riuscì a ergersi sulle ginocchia, al contrario di Reilhan che invece era ancora riverso al suolo. <<Rei, Rei svegliati!>> urlò Elesya con le lacrime agli occhi, mentre la guerriera era immobile accanto al corpo del Novizio. Sebbene l’istinto le dicesse di muoversi, il terrore le aveva bloccato gli arti. Nella sua mente riecheggiò la voce di Reilhan che le ordinava di non addormentarsi, proprio nel momento in cui le tenebre erano sul punto di risucchiarla. Una sensazione di calore sulle sue labbra e il ricordo dell’ultima boccata d’aria che l’aveva ridestata dal sonno, riuscirono a scuoterla. 

Xera sfiorò la sua bocca con le dita e subito copiose lacrime le bagnarono il volto. <<Sei uno stupido!>> urlò con tutta la forza che aveva, <<Non pensare di morire hai capito, non ti permetterò di fare l’eroe>> affermò battendo le mani sul petto del Novizio. La guerriera avvicinò il suo viso a quello di Reilhan ed emulando il gesto compiuto dall’amico, gonfiò i suoi polmoni più che poté. Dolcemente gli sollevò il capo, affinché le loro labbra potessero congiungersi e infine gli riempì il petto con un lungo e caldo respiro. Ripeté lo stesso gesto altre due volte, fino a quando il curatore non riaprì gli occhi tossendo. Xera lo aiutò a sedersi mentre Elesya, ricolma di gioia, gli strinse le braccia al collo. <<Che scena patetica>> borbottò Dereth riconsegnando il Maglio al suo legittimo proprietario. <<Sei soltanto invidioso!>> ribatté Reilhan <<Chiunque sarebbe onorato di tornare in vita grazie al bacio di una "principessa">> lo provocò alzandosi in piedi. Xera corrugò la fronte e arrossì <<Non era un bacio, ho solo … ho solo respirat …>> ma Reilhan la interruppe <<Non c’è bisogno di giustificarsi, hai visto un bel ragazzo assopito e ne hai approfittato, credo sia normale … in fin dei conti chi non vorrebbe baciarmi>> disse passandosi una mano tra i capelli. Xera lo fulminò con lo sguardo e lo stesso fu per Elesya <<Amiche mie sono appena rinato, lasciate che ne sia lieto>> aggiunse sorridendo loro. Per primo accostò il volto di Elesya e dopo averle baciato la guancia, la ringraziò. Subito dopo fu la volta di Xera che, a differenza dell’amica, indietreggiò di qualche passo <<Le parole sono sufficienti!>> lamentò ergendo le braccia in sua difesa, ma la determinazione del Novizio non aveva eguali. Reilhan sollevò la mano e con delicatezza accarezzò il viso dell’amica, <<Mi hai salvato la vita Testa Calda!>> le bisbigliò all'orecchio poco prima di baciarle le calde e rosee gote.  

Il gruppo ritornò nel corridoio naturale che collegava le caverne, quando Dereth si fece serio. <<Lo sentite?>> domandò guardandosi intorno. Uno scalpitare appena percettibile, si fece man mano più rumoroso. <<Dobbiamo andarcene!>> esclamò lo spadaccino, tuttavia il rumore divenne più intenso e sembrò provenire da ogni direzione. <<Siamo stati circondati!>> affermò il Novizio. Il gruppo si dispose in cerchio, spalla contro spalla e sollevate le armi, si prepararono all’imminente incontro.

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